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Foto di Francesco Ungaro su Unsplash

Autore: Francesca Ciccolella

Il settore dell’edilizia si colloca tra i settori a maggior impatto ambientale, soprattutto per quanto riguarda il consumo di materie prime e di emissioni inquinanti prodotte durante le fasi del ciclo di vita degli edifici (ne abbiamo già parlato qui). È dunque fondamentale approcciarsi alle materie prime e alle risorse in modo diverso. Si parla oggi di edilizia circolare, un sistema concepito per auto–rigenerarsi, garantendo un’ecosostenibilità completa. Nell’intero processo edilizio è necessario porre l’attenzione alla riduzione dei costi energetici, al rispetto ambientale, al benessere abitativo e all’impiego di materiali ecosostenibili per l’edilizia, trasformabili in risorse, facilmente smaltibili qualora non potessero più essere utilizzati e a basso impatto ambientale.

La scelta delle soluzioni tecnologiche e dei materiali da costruzione impiegati, infatti, è una delle principali cause di inquinamento ambientale ed è quindi necessario valutare preventivamente, in fase di progettazione, i possibili impatti delle soluzioni individuate.

Normativa di riferimento

Il Regolamento europeo (UE) n. 305/2011 (CPR) sui Prodotti da Costruzione stabilisce specifiche regole tecniche armonizzate per la commercializzazione dei prodotti da costruzione. Esse esplicitano i sette requisiti base riferiti alle opere da costruzione:

  1. Resistenza meccanica e stabilità;
  2. Sicurezza in caso di incendio;
  3. Igiene, salute e ambiente;
  4. Sicurezza e accessibilità in uso;
  5. Protezione contro il rumore;
  6. Risparmio energetico e ritenzione di calore;
  7. Uso sostenibile delle risorse naturali.

Per la valutazione dell’ultimo punto, ovvero dell’eco-compatibilità di un componente edilizio si fa riferimento ai CAM. I Criteri Ambientali Minimi (CAM) sono requisiti ambientali definiti per le varie fasi del processo edilizio, volti a individuare la soluzione progettuale migliore sotto il profilo ambientale lungo l’intero ciclo di vita dell’oggetto. Tali criteri sono definiti “minimi” in quanto rappresentano gli elementi di base che caratterizzano le procedure di acquisto preferibili sotto il profilo ambientale. Essi sono definiti secondo quanto stabilito dal Piano per la sostenibilità ambientale dei consumi del settore della pubblica amministrazione.

L’applicazione dei CAM nell’edilizia favorisce la diffusione delle tecnologie ambientali e dei prodotti che non inquinano l’ambiente.

La certificazione ambientale dei materiali ecosostenibili

Al fine di verificare la rispondenza del materiale ai CAM vengono utilizzate le etichette ambientali, le quali forniscono informazioni sul ciclo di vita del prodotto, sull’utilizzo di materie prime, di energia, di emissione di CO2 e sulle possibili modalità di smaltimento. Le etichette ambientali si distinguono in pubbliche o private e, a loro volta, possono essere relative ad un solo fattore ambientale o essere multicriterio, ovvero riferirsi ad un determinato numero di prestazioni ambientali. Le principali certificazioni ambientali sono:

  • Etichetta ambientale di tipo I (UNI EN ISO 14024): basata su un sistema multicriterio che considera l’intero ciclo di vita del prodotto, è volontaria e sottoposta a certificazione esterna da parte di un ente indipendente. A livello europeo la più diffusa è la Ecolabel, la quale tiene conto sia dell’impatto ambientale dei prodotti relativamente all’intero ciclo di vita, sia della qualità degli stessi e degli effetti sulla salute dei consumatori;
  • Etichetta ambientale di tipo II o Asseverazione Ambientale Autodichiarata (UNI EN ISO 14021): riporta auto-dichiarazioni ambientali da parte di produttori, importatori o distributori di prodotti;
  • Etichetta ambientale di tipo III o EPD – Dichiarazioni Ambientali di Prodotto (UNI EN ISO 14025): riporta dichiarazioni basate su parametri stabiliti che contengono una quantificazione degli impatti ambientali associati al ciclo di vita del prodotto calcolato mediante uno studio LCA.

Esempi di materiali da costruzione sostenibili

I materiali edili sono definiti sostenibili quando hanno un basso impatto sull’ambiente, favoriscono il risparmio energetico, una migliore qualità e comfort, una maggiore durabilità, l’assenza di sostanze tossiche e la riciclabilità. Essi, infatti, non provengono dalla sintesi di sostanze chimiche ma da materie prime estratte nel rispetto della natura (o in abbondanza sul territorio) e rinnovabili. Le tipologie di materiali naturali da costruzione includono materiali innovativi, tra cui si trovano e si riportano, a titolo esemplificativo: legno di recupero, fibra di cellulosa, paglia, biomattoni e gomma riciclata.

Legno di recupero

Il legno di recupero è un materiale sostenibile per l’edilizia che è stato precedentemente utilizzato per la costruzione di un’altra struttura e che dopo l’abbattimento di quest’ultima, viene riciclato e utilizzato in un nuovo edificio. Esso può essere utilizzato nelle nuove costruzioni, soprattutto quando vengono smontate con cura grandi travi in legno, oppure può essere utilizzato per realizzare pavimenti e mobili, trasformando il legname recuperato in legno lamellare o compensato.

Fibra di cellulosa

La fibra di cellulosa è ricavata dalla carta di giornale riciclata. Il suo utilizzo come materiale isolante permette di mantenere la traspirazione delle pareti tenendo regolata la temperatura interna. Inoltre, la fibra di cellulosa ha una funzione di volano igrometrico, ossia assorbe una parte dell’umidità durante le giornate afose e umide e la rilascia quando è più secco.

Paglia

La paglia è un sottoprodotto della coltivazione dei cereali e non richiede, dunque, energia aggiuntiva per la sua produzione. È una risorsa rinnovabile naturale che cresce grazie alla fotosintesi, utilizzando energia solare, acqua e i minerali della terra. La paglia è un materiale naturale per l’edilizia con ottime caratteristiche isolanti, sia dal punto di vista termico che da quello acustico, assicura quindi una bassa dispersione del calore ed un notevole risparmio energetico.

I pannelli isolanti in paglia sono ecologici, permeabili al vapore e sono il risultato di un processo di estrusione ad alta temperatura e pressione, che non prevede l’utilizzo di collanti chimici. Sono resistenti al fuoco, possono attenuare le onde sonore, sono robusti e meccanicamente stabili; inoltre, sono riciclabili al 100%.

Biomattoni

I biomattoni, sono materiali naturali da costruzione prodotti nel nostro paese, frutto delle sperimentazioni in campo edile, sono blocchi prefabbricati composti da canapa e calce. Essi richiedono un ridotto consumo energetico per la loro produzione e garantiscono ottime prestazioni di comfort termico ed acustico, inoltre sono resistenti sia al fuoco che al gelo.

Inoltre, una volta giunta la fine di vita dell’edificio, possono essere riutilizzati rompendoli e rimpastandoli con l’aggiunta di calce e acqua.

Gomma riciclata

La gomma riciclata è tra i materiali più innovativi e può essere utilizzata per ottenere prodotti edilizi di diverso utilizzo. È resistente agli agenti organici, alle escursioni termiche e agli agenti atmosferici, inoltre possiede rilevanti caratteristiche di elasticità e di resistenza agli urti, le quali la rendono un ottimo isolamento acustico dal rumore e dalle vibrazioni.
La sua elevata capacità di mantenere inalterate le proprie prestazioni nel tempo costituisce un notevole valore aggiunto.

Conclusione

In parallelo a questi, altri materiali ecosostenibili per l’edilizia sempre più efficienti sono maggiormente studiati e utilizzati, con lo scopo di realizzare costruzioni sostenibili, ridurre l’inquinamento dell’aria e degli ecosistemi naturali, diminuire le emissioni di gas serra e aumentare l’efficienza energetica degli edifici.

L’adozione di pratiche sostenibili e materiali naturali ed ecologici per l’edilizia è essenziale per ridurre l’impatto ambientale e creare edifici più efficienti.

Enertech Solution può supportare aziende e pubbliche amministrazioni nei progetti di efficientamento energetico, contribuendo a un futuro più responsabile e in equilibrio con le risorse naturali.