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Foto di Tobias Weinhold su Unsplash

Autore: Gian Giacomo Sommariva

Le attività delle aziende possono avere un impatto significativo sull’ambiente, sia in termini di consumo di risorse che di inquinamento. In particolare, l’industria è responsabile di una quota rilevante delle emissioni di gas serra e inquinanti, oltre a causare importanti effetti ambientali come il rilascio di sostanze nocive in acqua e nel suolo, la produzione di rifiuti e l’elevato consumo energetico. Oltre a questi aspetti ambientali, le imprese influenzano profondamente la società e l’economia dei territori in cui operano.

Alla luce delle sfide poste dal cambiamento climatico e di una crescente sensibilità verso la sostenibilità, le aziende stanno integrando nelle loro strategie azioni concrete per ridurre gli impatti negativi, seguendo i criteri di Responsabilità Sociale d’Impresa (RSI) ed ESG (Environmental, Social and Governance). Tra queste azioni vi sono, ad esempio, la riduzione delle emissioni e del consumo di risorse, la promozione della sicurezza sul lavoro e dell’uguaglianza sociale, l’investimento in innovazione e lo sviluppo dell’economia locale.

Enertech Solution, in qualità di Società Benefit consapevole del suo impatto socio-ambientale, persegue finalità di beneficio comune. Opera in modo responsabile, sostenibile e trasparente nei confronti degli stakeholder e promuove lo sviluppo di buone pratiche di Responsabilità Sociale d’Impresa.

Un importante strumento per raggiungere questi obiettivi è il bilancio di sostenibilità.

Cos’è il bilancio di sostenibilità?

Il bilancio di sostenibilità è un documento che rendiconta i risultati, le iniziative e gli obiettivi di un’impresa in ambito ambientale, sociale ed economico. È rivolto agli stakeholder, come clienti, investitori, fornitori e media e fornisce una panoramica trasparente delle prestazioni e degli impatti dell’azienda in ottica di sostenibilità. L’obiettivo è quindi fare emergere i valori sociali e ambientali dell’impresa e comunicare gli impatti non finanziari a tutti i soggetti coinvolti.

In conformità con la Direttiva 2014/95/UE (Direttiva sull’informativa non finanziaria, NFRD), il bilancio di sostenibilità deve includere informazioni relative a:

  • Temi ambientali;
  • Ambito sociale e trattamento dei dipendenti;
  • Rispetto dei diritti umani;
  • Lotta alla corruzione;
  • Diversità negli organi aziendali.

Quali sono i vantaggi del bilancio di sostenibilità?

Il bilancio di sostenibilità non è solo uno strumento per monitorare le performance aziendali, ma offre una serie di vantaggi, tra cui:

  • Miglioramento della reputazione, con una maggiore capacità di attrarre finanziamenti e supporto per le attività di marketing;
  • Mitigazione degli impatti negativi ambientali, sociali e di governance;
  • Maggiore trasparenza che genera fiducia, differenziazione e nuove opportunità di mercato in un contesto sempre più attento alla sostenibilità;
  • Attrazione e fidelizzazione dei talenti poiché i professionisti sono sempre più orientati verso realtà attente alla sostenibilità;
  • Riduzione dei costi operativi, grazie al monitoraggio delle performance e all’identificazione di aree di miglioramento;
  • Gestione dei rischi più efficiente, con una migliore identificazione delle opportunità e minacce per l’azienda.

In sintesi, il bilancio di sostenibilità è un elemento chiave per ottenere vantaggi competitivi, migliorare la resilienza aziendale e contribuire allo sviluppo sostenibile della società.

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La nuova Direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive)

La redazione del bilancio di sostenibilità, secondo la direttiva europea 2014/95/UE, è obbligatoria per le imprese di interesse pubblico di grandi dimensioni, mentre è volontaria per le PMI. Negli ultimi anni, però, la crescente attenzione verso le tematiche di sostenibilità ha portato a un ampliamento dell’obbligo di rendicontazione, coinvolgendo un numero sempre maggiore di aziende. 

Dal 25 settembre 2024 entra in vigore il Decreto Legislativo 2024/125 (pubblicato sulla GU n. 212 del 10 settembre 2024) che amplia i soggetti interessati e introduce nuovi requisiti di rendicontazione. 

Soggetti coinvolti nella direttiva CSRD

La direttiva prevede l’incremento delle aziende soggette all’obbligo di redigere il documento di sostenibilità, in base al superamento di due dei tre limiti dimensionali:

  • dal 1° gennaio 2024 si applica alle imprese quotate in borsa che abbiano un totale attivo dello stato patrimoniale superiore a 25 milioni di euro; ricavi netti superiori a 50 milioni di euro oltre 500 dipendenti;
  • dal 1° gennaio 2025 si applica alle imprese, anche non quotate, che abbiano un totale attivo dello stato patrimoniale superiore a 25 milioni di euro; dei ricavi netti superiori a 50 milioni di euro e oltre 250 dipendenti.

Nei prossimi anni è previsto un ulteriore aumento del numero di imprese che saranno soggette all’obbligo.

I nuovi obblighi introdotti dalla direttiva CSRD

La CSRD richiede una maggiore trasparenza sugli impatti delle attività aziendali. I principali punti da includere nel bilancio di sostenibilità sono:

  • La descrizione degli impatti legati alle attività dell’impresa sulla società e sull’ambiente (prospettiva inside-out) e dei rischi/opportunità derivanti dai fattori di sostenibilità che influenzano l’andamento dell’impresa (prospettiva outside-in);
  • Il modello e la strategia aziendale e la loro resilienza in relazione ai rischi legati alla sostenibilità;
  • I piani per allineare le strategie aziendali all’obiettivo di limitare il riscaldamento globale a 1.5°C, indicato dall’accordo di Parigi, e all’obiettivo UE di conseguire la neutralità climatica entro il 2050;
  • Il ruolo degli organi di amministrazione, gestione e controllo e i sistemi di incentivi connessi alle questioni di sostenibilità;
  • Gli obiettivi e le politiche aziendali in relazione alle questioni di sostenibilità.

La direttiva introduce inoltre gli ESRS (European Sustainability Reporting Standards) e richiede l’utilizzo del formato elettronico XHTML (Extensible Hypertext Markup Language). Questi cambiamenti rappresentano un ulteriore passo verso una maggiore responsabilità nell’operato delle imprese.

Il bilancio di sostenibilità è uno strumento essenziale per dimostrare l’impegno dell’impresa verso la collettività. Nel panorama odierno, sempre più attento ai temi della sostenibilità, l’adozione di questa prassi consente la costruzione di una buona reputazione, che si traduce in una maggiore facilità nello stringere o rafforzare partnership con investitori e clienti. La nuova direttiva CSRD, con le sue integrazioni e aggiornamenti, rappresenta un chiaro segnale della necessità di mettere la sostenibilità al centro delle strategie aziendali, promuovendo maggiore responsabilità e trasparenza.

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