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Foto di wirestock su Envato

Autore: Francesco Lefosse

Punti chiave dell’articolo

  • Il 2025 segna un cambiamento rilevante nelle politiche di incentivazione energetica, con l’aggiornamento del Conto Termico 3 e l’esclusione delle caldaie a gas, rafforzando l’orientamento verso la decarbonizzazione.
  • La produzione di acqua calda sanitaria da fonti rinnovabili è essenziale per ottenere edifici nZEB e per rispettare i requisiti di efficientamento energetico.
  • Negli edifici esistenti, l’integrazione di soluzioni tradizionali per la produzione di ACS può essere complessa per limiti di spazio o superficie disponibile.
  • Il sistema VRF con modulo Hydro Kit rappresenta una soluzione compatta e centralizzata, in grado di coprire riscaldamento, raffrescamento e produzione ACS con un solo generatore.
  • L’Hydro Kit utilizza un ciclo a pompa di calore con refrigeranti a basso impatto ambientale, contribuendo alla riqualificazione energetica e all’aumento del valore immobiliare.

Il 2025, per quanto riguarda l’efficientamento energetico e il mondo delle relative detrazioni fiscali, ha segnato un forte punto di svolta. Basti pensare, tra le grandi manovre del nuovo anno, oltre all’aggiornamento del CONTO TERMICO con la versione 3.0, all’esclusione dai meccanismi di incentivazione delle caldaie uniche a gas.

Quanto riportato fa riflettere sul come l’obiettivo della decarbonizzazione e della transizione ecologica sia sempre più influente a livello decisionale e costituisca la base di partenza per le scelte progettuali e impiantistiche da proporre ai clienti che si affidano a Enertech Solution.

Il ruolo della produzione ACS negli edifici nZEB

A maggior ragione, qualora si voglia perseguire l’obiettivo di realizzare un edificio che rispetti tutti i canoni per ottenere la qualifica nZEB (nearly Zero Energy Building), gioca un ruolo fondamentale la copertura da fonti rinnovabili per la produzione di acqua calda sanitaria oltre ai consumi totali raggiunti con la climatizzazione estiva e invernale

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Criticità nella produzione di acqua calda sanitaria in edifici esistenti

Per la copertura di riscaldamento e climatizzazione nella maggior parte dei casi risulta necessario intervenire sulla generazione sostituendo i generatori presenti ad alimentazione fossile con nuovi sistemi più sostenibili quali, in primis, le pompe di calore (oltre ad adattare il sistema di emissione alle nuove temperature di progetto più idonee al nuovo generatore).

Invece, per quanto riguarda la produzione di acqua calda sanitaria (ACS) la fattibilità può rivelarsi più complessa dal momento che o per motivi di spazio in centrale termica, o per insufficienza di superficie utile in copertura, può risultare poco percorribile l’installazione di un impianto solare termico o di uno scaldacqua a pompa di calore dedicato o l’aggiunta di un ulteriore serbatoio, in serie alla pompa di calore di nuova installazione.

Il sistema VRF con il modulo Hydro Kit: una soluzione compatta e versatile

Per tale motivo, quando gli edifici da riqualificare permettono una gestione centralizzata del riscaldamento e del raffrescamento e consentono la realizzazione di un controsoffitto diffuso, è proponibile l’installazione di un sistema ad espansione diretta del tipo VRF, prevedendo la presenza del modulo Hydro kit

Questo modulo, sviluppato ormai da diversi fornitori come accessorio ai loro sistemi ad espansione diretta, consente di eliminare completamente il concetto di centrale termica, di degassificare l’impianto riqualificato e di ridurre gli ingombri, permettendo di soddisfare tutti i fabbisogni (riscaldamento, raffrescamento e produzione di acqua calda sanitaria) con un unico generatore

Specifiche tecniche e principio di funzionamento

In particolare, l’Hydro kit comprende all’interno della sua struttura una pompa di calore ad espansione diretta e un serbatoio di accumulo (Figura 1). 

Figura 1. Hydro kit per la produzione di acqua calda sanitaria

Il principio di funzionamento dell’hydro kit (Figura 2) prevede che il refrigerante (solitamente R-410a) che alimenta la distribuzione principale dei VRF, ceda calore, attraverso uno scambiatore a piastre saldobrasato, al refrigerante del modulo (solitamente R-134a).

Quest’ultimo, per mezzo di un ciclo a pompa di calore e di un ulteriore scambiatore di calore, scalderà l’acqua presente nel serbatoio di accumulo, che verrà inviato alle utenze a seconda della richiesta.

Figura 2. Produzione acqua calda sanitaria: schema di funzionamento e piping interno

Caratteristiche ambientali e prestazioni del fluido refrigerante

Il fluido idro kit è un idrofluorocarburo (HFC) non infiammabile caratterizzato da un valore medio basso di GWP pari a 1430 (GWP è acronimo di Global Warning Potential, ovvero potenziale di riscaldamento globale comparato alla CO2 che per definizione ha un GWP di 1) e un ODP pari a 0 (ODP è acronimo di Ozone Depletion Potential ovvero Potenziale di Eliminazione dell’Ozono). Questi valori sono sinonimo di impatto ridotto sul riscaldamento globale e danno nullo allo strato di ozono.

Un sistema integrato per la riqualificazione energetica

La soluzione di produzione di acqua calda sanitaria, così proposta, sebbene sia legata alla realizzazione di un più ampio sistema come quello ad espansione diretta VRF e non sia attuabile in maniera indipendente, risulta in linea con le richieste di riqualificazione energetica spinta, innalzando notevolmente il valore dell’immobile oltre a migliorare la qualità degli ambienti e dei servizi erogati.

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