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Foto di Francesco Ungaro su Unsplash

Autore: Enrico Nardi

Lo scorso 31 Marzo 2023 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il testo del nuovo Codice Appalti: il D.Lgs. 36/2023. A sostituzione del D.Lgs. 50/2016, il nuovo Codice viene applicato a tutti i nuovi procedimenti a partire dal 1 Aprile 2023.

In realtà, le disposizioni del nuovo Codice hanno acquisito efficacia solo a partire dal 1 Luglio 2023 e, sempre a partire da questa data, era prevista l’abrogazione del D.Lgs. 50/2016 e l’adozione delle nuove disposizioni. Tuttavia, per garantire un passaggio più lineare possibile al nuovo Codice, è stato delineato un periodo transitorio che si è concluso il 31 Dicembre 2023. Ovviamente, come stabilito dall’art. 22, il D.Lgs. 50/2016 durante questa fase di transizione ha continuato ad essere applicato esclusivamente ai procedimenti in corso.

Una delle novità costituenti il D.Lgs. 36/2023 è l’eliminazione del livello intermedio di progettazione, mantenendo esclusivamente il Progetto di fattibilità tecnico-economica (PFTE) ed il Progetto esecutivo. L’Allegato I.7 del nuovo Codice Appalti definisce i contenuti dei due livelli di progettazione e stabilisce il contenuto minimo del quadro delle necessità e del documento di indirizzo della progettazione che le Stazioni Appaltanti e gli Enti Concedenti devono predisporre.

In questo articolo si vogliono riassumere i contenuti e le caratteristiche di uno degli elaborati obbligatori che compongono il PFTE: la Relazione di sostenibilità dell’opera.

La relazione di sostenibilità, infatti, evidenzia ed analizza i risvolti sociali ed ambientali dell’opera e, nello specifico, di ogni singolo intervento che essa comprende. In linea generale, salvo diversa motivazione del Responsabile Unico del Procedimento (RUP), questa dovrà trattare i contenuti che qui di seguito sono approfonditi.

Gli obiettivi primari dell’opera

In questa prima sezione deve essere presentata la descrizione degli obiettivi primari dell’opera in termini di risultati per le comunità e i territori coinvolti nel progetto. Ciò avviene attraverso la definizione dei benefici che ne possono realmente scaturire a lungo termine (crescita, benessere, sviluppo, etc.) e minimizzando allo stesso tempo gli impatti negativi. Bisogna inoltre dare evidenza dell’individuazione dei principali portatori di interesse e dell’indicazione dei modelli e degli strumenti utilizzati per il loro coinvolgimento nella fase di progettazione, autorizzazione e realizzazione dell’opera.

Gli obiettivi primari per la relazione di sostenibilità dell’opera sono:

Verifica dei contributi agli obiettivi ambientali

Gli obiettivi ambientali sono definiti nell’ambito dei regolamenti UE 2020/852 e 2021/241 del Parlamento Europeo e del Consiglio dell’Unione Europea, tenendo anche in considerazione il ciclo di vita dell’opera. Nello specifico, questi sono:

  • Mitigazione dei cambiamenti climatici;
  • Adattamento ai cambiamenti climatici;
  • Uso sostenibile e protezione delle acque e delle risorse marine;
  • Transizione verso un’economia circolare;
  • Prevenzione e riduzione dell’inquinamento;
  • Protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi.

Il regolamento UE 2020/852 del 18 Giugno 2020 stabilisce i criteri per determinare se un’attività economica possa considerarsi ecosostenibile, al fine di individuare il grado di ecosostenibilità di un investimento. Il regolamento UE 2021/241 del 12 Febbraio 2021, invece, istituisce il dispositivo per la Ripresa e la Resilienza stabilendone gli obiettivi, il suo finanziamento, le forme di finanziamento dell’Unione Europea erogabili nel suo ambito e le regole di erogazione di tale finanziamento.

Stima della Carbon Footprint

Viene richiesta la valutazione dell’apporto dell’opera rispetto alla riduzione di generazione di CO2 (Carbon Footprint) in relazione al suo ciclo di vita e il suo contributo al raggiungimento degli obiettivi climatici, come ad esempio il pacchetto Europeo “Fit for 55” con il quale l’Unione Europea si è impegnata a ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030.

Per meglio comprendere i benefici ambientali conseguenti agli interventi dell’opera, i dati delle emissioni di CO2 possono essere espressi anche attraverso l’equivalenza con azioni che otterrebbero lo stesso risultato come, ad esempio, la riduzione del traffico urbano (Km/anno) o la piantumazione di alberi (alberi/anno).

Stima della valutazione del ciclo di vita dell’opera

Va tenuto in considerazione l’intero ciclo di vita dell’opera nell’ottica di economia circolare, seguendo le metodologie e gli standard internazionali come il Life Cycle Assessment (LCA). Questo processo viene usato per la valutazione complessiva degli impatti ambientali associati ad un prodotto o un’attività attraverso l’individuazione e la quantificazione dell’energia, dei materiali, dei rifiuti e delle emissioni rilasciate in ambiente attraverso tutto il suo ciclo di vita.

Analisi del consumo complessivo di energia

Si effettua un’analisi del consumo complessivo di energia con l’indicazione delle fonti impiegate (termica, elettrica) in riferimento allo stato di fatto e allo stato di progetto dell’opera. Ciò consente di esprimere, in valore percentuale o in kWh/anno, i risparmi conseguiti a seguito degli interventi. È possibile, ove effettuati interventi di data tipologia, utilizzare ai fini dell’analisi anche criteri di progettazione bioclimatica.

Definizione delle misure per ridurre la quantità degli approvvigionamenti

Si illustrano le misure per decrementare la quantità degli approvvigionamenti esterni (sia di vettori energetici che di materiali) e, ove possibile, delle opzioni di modalità di trasporto più sostenibili dei materiali dal sito di produzione al cantiere.

È in quest’ambito che è possibile approfondire i Criteri Ambientali Minimi (CAM). Si tratta di requisiti ambientali volti a individuare la soluzione progettuale, il prodotto o il servizio migliore dalla composizione dei materiali fino alle modalità di utilizzo e smaltimento o riciclo. L’art. 57 del D.Lgs. 36/2023 sancisce l’obbligatorietà delle specifiche tecniche e delle clausole contrattuali contenute nei CAM, di cui è possibile prendere visione anche nel D.M. 23/06/2022. L’applicazione dei CAM consente alle Stazioni Appaltanti la valorizzazione della qualità ambientale e sociale delle attività messe a gara, la razionalizzazione dei propri consumi e la riduzione della spesa collegata.

Stima degli impatti socioeconomici dell’opera

È necessario evidenziare la sostenibilità dell’opera non solo dal punto di vista energetico ed ambientale, ma anche in termini di benefici che ne derivano in campo socioeconomico. In particolare, si indaga riguardo alla promozione dell’inclusione sociale, alla riduzione delle disuguaglianze, alla crescita dell’economia locale nonché al miglioramento della qualità della vita dei cittadini nel territorio.

Individuazione delle misure di tutela del lavoro dignitoso

L’identificazione delle misure di tutela del lavoro dignitoso sarà in relazione all’intera filiera societaria dell’appalto, inclusi i possibili subappalti, e dovrà essere effettuata anche l’indicazione dei contratti collettivi nazionali e territoriali di settore stipulati dalle associazioni dei datori e dei prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale di riferimento per le lavorazioni dell’opera.

Il perseguimento del lavoro dignitoso si configura come propulsore fondamentale per lo sviluppo sostenibile. Infatti, un aumento di persone impiegate in lavori dignitosi contribuisce ad una crescita economica più inclusiva che determina ulteriori risorse da destinare alla creazione di opportunità lavorative dignitose, instaurando, quindi, un ciclo virtuoso congruente con gli obiettivi indicati dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.

Impiego di soluzioni tecnologiche innovative

In questo campo ricade l’analisi della sostenibilità sociale, ambientale ed economica degli interventi che vanno a costituire l’opera. L’utilizzo di soluzioni tecnologiche innovative rispetto a quelle presenti allo stato di fatto, ivi incluse le applicazioni di sensoristica per l’uso dei sistemi predittivi, conferisce valore all’opera non solo in termini di efficientamento energetico e riduzione dei consumi, ma anche di comfort, sicurezza e risparmio. Si tratta di aspetti che, ai fini della scelta di un progetto piuttosto che un altro, hanno peso poiché determinano l’impatto dell’opera nei vari ambiti analizzati lungo tutta la relazione (sociale, economico, ambientale, emissioni, etc.) e il raggiungimento o il superamento dei requisiti richiesti dalla Stazione Appaltante.

Il contributo di Enertech Solution

La pluriennale esperienza di Enertech Solution nella redazione di studi di fattibilità tecnico-economica e nella progettazione edile, meccanica ed elettrica sarà messa a disposizione del Cliente che intende cimentarsi nella partecipazione alle Gare di Appalto regolamentate dal nuovo D.Lgs. 36/2023.

Siamo disponibili a seguire le aziende o le Pubbliche Amministrazioni in tutto il processo di gara, dalle prime fasi di presentazione della domanda fino alla realizzazione degli elaborati costituenti il primo livello di progettazione (PFTE) e successivamente alla realizzazione del Progetto esecutivo e alla Direzione Lavori.