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Foto di Enertech

Autore: Federico Re Ferrè

Punti chiave dell’articolo

  • La legionella è un batterio che prolifera negli impianti di acqua calda sanitaria e nei sistemi di condizionamento, con temperature favorevoli tra i 20°C e i 49°C. La specie più frequente è la pneumophila.
  • Il rischio di trasmissione avviene per via aerea tramite inalazione di aerosol e interessa soprattutto strutture come ospedali e case di riposo.
  • La prevenzione può avvenire con trattamenti fisici (shock termico, disinfezione termica, filtri meccanici, raggi UV) o chimici (iperclorazione, biossido di cloro, ioni rame e argento).
  • Ogni metodo ha vantaggi e limiti: spesso si ricorre a combinazioni per garantire la sicurezza dell’impianto idrico e ridurre il rischio di proliferazione batterica.

La legionella è un batterio che prolifera spesso negli impianti di condizionamento e di acqua calda sanitaria. In questo articolo vedremo i principali aspetti che caratterizzano questo batterio, la sua proliferazione e i principali metodi di prevenzione.

Proliferazione e trasmissione della legionella

Che cos’è la legionella?

La legionella è un batterio che trova il suo habitat in ambienti acquatici sia naturali che artificiali; pertanto, sistemi di accumulo d’acqua calda, torri di raffreddamento, umidificatori e impianti idrici di varia natura sono dei potenziali posti di proliferazione. La specie più frequente è la pneumophila.

Il batterio della legionella sopravvive inattivo al di sotto dei 20°C, trova un ambiente favorevole per la crescita tra i 20°C e 49°C con intervallo particolarmente ottimale tra i 32°C e i 42°C mentre non riesce a sopravvivere oltre i 49°C. Tra i 49°C e i 60°C il 90% dei batteri muore in due ore che scendono a solo due minuti se la temperatura sale oltre i 60°C fino ad arrivare alla morte istantanea oltre i 70°C.

Infezioni da legionella

Gli impianti di acqua calda sanitaria sono quindi uno degli ambienti maggiormente a rischio, soprattutto nel caso presentino rami morti in cui avviene un ristagno d’acqua; la crescita di un biofilm all’interno dei tubi può aiutare la crescita e la proliferazione del batterio ed è per questo importante evitare quanto più possibili zone di ristagno.

Una volta formatasi la legionella può essere contratta per via aerea quindi tramite inalazione di aerosol (piccole goccioline in sospensione) e vapori e non tramite il semplice bere l’acqua. La malattia (legionellosi) però non è contagiosa e non può quindi essere trasmessa da persona a persona.

I siti dove si attenziona maggiormente il rischio associato alla legionella sono quelli utilizzanti grandi quantità di acqua calda sanitaria e ospitanti persone più fragili come ospedali e case di riposo.

I metodi di prevenzione della legionella

Ci sono svariati metodi per prevenire la nascita della legionella o per eliminarla una volta formatasi nei sistemi di acqua calda sanitaria. Questi metodi si suddividono principalmente in due categorie: trattamenti fisici e trattamenti chimici.

Trattamenti fisici

I trattamenti fisici rappresentano uno dei principali approcci per il controllo e la riduzione della legionella all’interno degli impianti idrici. Si basano su metodi non chimici, che puntano ad agire direttamente sulle condizioni ambientali in cui il batterio può proliferare. Tra le soluzioni più diffuse troviamo:

  • Shock termico
  • Disinfezione termica
  • Filtri meccanici
  • Raggi ultravioletti (UV)

shock termico

Poiché, come detto, la legionella non sopravvive al di sopra dei 70°C questo trattamento prevede di far circolare l’acqua ad una temperatura di almeno 70°C in tutto l’impianto. Durante il processo è indispensabile ovviamente che nessun utente stia utilizzando l’acqua calda sanitaria e per questo è un intervento che va programmato in anticipo e di cui bisogna prendere le dovute precauzioni.

Disinfezione termica

Nella disinfezione termica si prevede di tenere costantemente la temperatura tra i 55°C e i 60°C in modo da eliminarla ed impedirne la crescita, ed eliminarla nel caso il batterio legionella riesca a formarsi. Uno dei rischi di questo procedimento consiste nella difficoltà di assicurare il mantenimento continuo ad almeno 55°C in tutta la rete di distribuzione e non solo nel bollitore di accumulo.

Filtri meccanici

Una possibilità è l’utilizzo di filtri meccanici a membrana con capacità di filtrazione di 0,2 μm utili per trattenere il batterio della legionella da applicarsi sui punti di prelievo dell’acqua. Questo metodo ha come svantaggio la sostituzione dei filtri con una certa periodicità oltre al fatto che devono essere applicati a impianti molto puliti per evitare il rischio di intasamento dei filtri. Questo sistema, benché funzionante, è spesso applicato in combinazione con uno degli altri metodi.

Raggi ultravioletti (UV)

Questo metodo prevede di irradiare l’acqua con raggi UV in modo da danneggiare il DNA della legionella e impedirne la riproduzione. Questo processo non garantisce un’uniformità di trattamento lungo tutta la rete (deve essere applicato nei punti di utilizzo) e ha un’efficacia minore di altri, per questo difficilmente viene utilizzato da solo per gli impianti di acqua calda sanitaria. È inoltre un metodo relativamente costoso che non agisce inoltre sul biofilm formatosi sulle tubazioni.

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Trattamenti chimici

I trattamenti chimici prevedono l’aggiunta di additivi che eliminino o impediscano la crescita della legionella. Tra queste tipologie di trattamenti si trovano:

  • Iperclorazione shock
  • Iperclorazione continua
  • Biossido di cloro
  • Ioni rame e argento

Iperclorazione shock

L’iperclorazione shock prevede l’immissione di cloro per una concentrazione compresa tra i 20 e i 50 mg/L per un periodo minimo di 2 ore in modo da eliminare completamente il batterio. Questo procedimento similmente allo shock termico prevede che l’impianto non sia utilizzabile durante tutto il processo e che vengano utilizzate le adeguate accortezze per evitare incidenti.

Iperclorazione continua

L’iperclorazione continua consiste nell’aggiunta continua di cloro (come ipoclorito di sodio o calcio) in concentrazioni sufficientemente alte da impedire la formazione della legionella ma sufficientemente bassa da non nuocere alla salute umana. La concentrazione di cloro libero è solitamente compresa tra 1 e 3 mg/L.

L’ipoclorito di sodio (NaClO) è utilizzato anche come disinfettante dell’acqua potabile ma è fortemente influenzabile dal pH dell’acqua: a pH superiore a 7,5 la sua efficacia diminuisce, oltre a risultare maggiormente corrosivo per le tubazioni di acqua calda.

L’utilizzo di cloro ha come controindicazione che può intaccare alcuni tipi di tubazioni come quelle in rame, molto utilizzate in ambito sanitario. Inoltre, il cloro può formare dei sottoprodotti nocivi per la salute umana, ragion per cui non serve un attento risciacquo dell’impianto prima dell’utilizzo.

Biossido di carbonio

Il biossido di carbonio è particolarmente interessante perché è sufficiente una concentrazione di solo 0,4 mg/L per garantire la disinfezione ed eliminare il biofilm eventualmente presente; nonostante elimini il biofilm questo additivo non va a minare la potabilità dell’acqua né l’integrità delle tubazioni.

Ioni rame e argento

Questo trattamento è meno conosciuto ma comunque molto efficace. Gli ioni rame e argento riescono ad attaccare la membrana dei batteri causando la morte; tuttavia, questo processo deve essere monitorato costantemente per assicurarsi che la concentrazione di ioni sia sufficientemente alta da garantirne l’efficacia. Un ulteriore svantaggio di questo metodo risiede nel fatto che non è indicato per tubazioni zincate (lo zinco inibisce gli ioni rame) può causare fenomeni di corrosione.

FAQ Legionella:

Cos’è la legionella?

La legionella è un batterio che prolifera in ambienti acquatici naturali e artificiali, come impianti di acqua calda sanitaria, torri di raffreddamento e condizionatori. Cresce tra i 20°C e i 49°C, con picco tra i 32°C e i 42°C, mentre sopra i 60°C non sopravvive.

Come si uccide il batterio della legionella?

Il batterio può essere eliminato tramite trattamenti fisici (shock termico a oltre 70°C, disinfezione termica, raggi UV, filtri meccanici) o chimici (iperclorazione, biossido di cloro, ioni rame-argento). Spesso si usano combinazioni per una maggiore sicurezza.

Come si può contrarre la legionella?

La trasmissione avviene per via aerea tramite inalazione di aerosol e vapori contaminati (es. docce, rubinetti, condizionatori). Non è invece pericolosa l’ingestione diretta di acqua.

Come si contrae l’infezione da legionella?

L’infezione si contrae respirando minuscole goccioline contaminate disperse nell’aria. Per questo il rischio è maggiore in ambienti con impianti complessi e grandi quantità di acqua, come ospedali e case di riposo.

La legionella è contagiosa?

No, la legionella non è contagiosa da persona a persona. L’unica via di infezione è l’inalazione di aerosol contaminato proveniente da impianti o sistemi idrici colonizzati dal batterio.

Approfondisci tutti i metodi per prevenire la legionella

Quelli esposti sono i principali metodi di prevenzione della legionella; tuttavia, ne esistono altri meno utilizzati come l’utilizzo di ozono (efficace ma costoso, complesso e potenzialmente rischioso per tubazioni oltre che la salute umana nel caso di formazione di sottoprodotti tossici). Ogni metodo ha dei punti di forza e dei punti critici e per questo a volte si opta per applicarne due in contemporanea al fine di evitare qualsiasi rischio di formazione del batterio. Per maggiori informazioni sui metodi di prevenzione della legionella contatta il nostro team Enertech Solution.

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