Sintesi

Oggetto della commessa: Studio di fattibilità finalizzato all’individuazione di soluzioni per il recupero del calore dissipato dalle acque reflue di un depuratore e il relativo utilizzo per alimentare parte di una rete di teleriscaldamento

Obiettivo della commessa: Valutazione delle possibili configurazioni di layout per il recupero termico altrimenti dissipato dal depuratore e dimensionamento preliminare dei componenti principali e dei locali tecnologici necessari

Informazioni principali

Nome Cliente: Azienda leader nella progettazione e realizzazione di attività di produzione e conduzione del calore

Nome Commessa: Studio di fattibilità per il recupero di calore da un depuratore

Periodo Commessa: Marzo 2022

Totale importo lavori: L’importo complessivo stimato degli interventi proposti varia tra 10.860.000 € e 11.385.000 € a seconda della soluzione

Edifici coinvolti: Depuratore nel nord Italia 

Descrizione delle attività:

Per la redazione del progetto di fattibilità in oggetto e dei relativi elaborati è stata condotta un’attenta analisi della documentazione fornita (planimetrie architettoniche, dati di portata delle linee di trattamento acqua, consumi elettrici e termici, produzione di biogas) e sono state eseguite ispezioni mirate del sito.

Secondo le stime effettuate la portata termica che può ricevere la linea di teleriscaldamento, a circa 600 metri di distanza dai confini del depuratore, si attesta attorno ai 20 MW, considerando un salto di temperatura pari a 40°C (60-100°C).

Al fine di recuperare l’energia termica in eccesso prodotta durante il ciclo di depurazione dei reflui, si prevede l’impiego di una pompa di calore, di un cogeneratore e di una caldaia ad alto rendimento come recuperatore di calore. La pompa di calore sottrarrebbe calore dall’acqua di scarico del depuratore attraverso l’evaporatore, mentre il condensatore cederebbe l’energia termica alla rete di teleriscaldamento salto con un salto di temperatura di 20°C (60°C-80°C). Il cogeneratore, a gas naturale, verrebbe impiegato per alimentare elettricamente la pompa di calore e, al tempo stesso, per innalzare la temperatura dell’acqua in uscita dalla pompa di calore da 80°C a 87°C. Infine, per l’innalzamento della temperatura dell’acqua fino a 100°C (temperatura di mandata della rete TLR nei periodi più freddi), si ipotizza l’impiego di una caldaia a tubi da fumo, anch’essa alimentata a gas naturale.

Sono state individuate quattro soluzioni che differiscono per taglia e tipologia della sezione cogenerativa per il recupero del calore da acque grigie.

Definiti i layout di massima, sono stati dimensionati preliminarmente i componenti principali dell’impianto e la centrale tecnologica, stimando i costi di tutte le configurazioni individuate.

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