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Autore: Federico Re Ferrè
Punti chiave
- Lo Smart Readiness Indicator valuta la capacità degli edifici di utilizzare tecnologie smart. Misura come l’edificio si adatta alle condizioni interne, esterne e alle esigenze degli occupanti, in linea con le direttive della Commissione Europea.
- Le tecnologie smart comprendono dispositivi che permettono all’edificio di reagire ai cambiamenti climatici, alle condizioni di occupazione e alle reti energetiche. Il quadro normativo è europeo, mentre quello tecnico è definito dalle autorità nazionali.
- In Italia è stata avviata una fase di test dello Smart Readiness Indicator con il supporto di ENEA. La sperimentazione valuta l’applicabilità del quadro tecnico e l’eventuale personalizzazione dei servizi smart-ready e dei fattori di ponderazione, con possibile integrazione nell’APE.
- La valutazione SRI esamina nove servizi, dal riscaldamento alla ventilazione fino alla ricarica dei veicoli elettrici. Ogni servizio è analizzato in base a sette criteri come efficienza energetica, comfort, flessibilità e manutenzione, con livelli di prontezza da 0 a 4.
- Un alto punteggio SRI porta benefici agli immobili, agli occupanti e alla collettività. Aumenta il valore dell’edificio, riduce i costi operativi, migliora il comfort e favorisce la stabilità della rete elettrica, soprattutto in presenza di fonti rinnovabili.
Lo Smart Readiness Indicator (SRI) è un indicatore promosso dalla Commissione Europea che misura la capacità di un edificio di usare tecnologie intelligenti (dette anche tecnologie smart).
Indice
- Cosa si intende per tecnologie smart
- Smart Readiness Indicator (SRI) in Italia
- Cosa include una valutazione Smart Readiness Indicator
- I sette criteri di valutazione dello Smart Readiness Indicator
- Le macro-categorie di valutazione dello Smart Readiness Indicator
- Come vengono classificati i servizi nello Smart Readiness Indicator
- Benefici del Smart Readiness Indicator
Cosa si intende per tecnologie smart
Le tecnologie smart sono quell’insieme di dispositivi che conferiscono all’edificio la capacità di adattarsi alle mutevoli condizioni di occupazione dell’edificio stesso, alle condizioni climatiche esterne, alle esigenze degli occupanti e alle reti energetiche esterne.
Mentre il quadro normativo è stato deciso dalle Direttive Europee, il quadro tecnico deve essere fornito dalle autorità nazionali.
Smart Readiness Indicator (SRI) in Italia
A marzo 2025, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha avviato una fase di test di 12 mesi dello Smart Readiness Indicator con il supporto dell’Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA). L’obiettivo è verificare l’applicabilità pratica del quadro tecnico dell’SRI nel contesto italiano e valutare la necessità di eventuali adattamenti, come la personalizzazione del catalogo dei servizi smart-ready e la regolazione dei fattori di ponderazione.
La fase di test esplorerà anche la possibile integrazione dello Smart Readiness Indicator nell’Attestato di Prestazione Energetica (APE).
Gli edifici non residenziali con potenza nominale degli impianti di climatizzazione superiore a 290 kW dovranno essere dotati entro il 31 dicembre 2027 di sistemi di automazione e controllo e avranno come obbligo la valutazione secondo Smart Readiness Indicator.
Su base volontaria invece la valutazione secondo SRI sarà richiedibile da tutti gli altri tipi di edifici. In Italia sono già presenti dei casi studio riguardanti SRI come il Campus La Forgiatura di Milano e l’edificio Monte Rosa 91 di Milano, ex sede Sole 24 Ore.
Cosa include una valutazione Smart Readiness Indicator
Una valutazione Smart Readiness Indicator prevede che si esaminino nove servizi (spesso definiti domini tecnici), ovvero:
Ventilazione
Illuminazione
Involucro edilizio dinamico
Impianto elettrico
Ricarica di veicoli elettrici
Monitoraggio e telecontrollo
I sette criteri di valutazione dello Smart Readiness Indicator
La valutazione prevede di stimare come questi nove servizi abbiano un impatto sui seguenti sette criteri:
Efficienza energetica: risparmio energetico derivante dalle tecnologie smart.
Adattamento alla rete elettrica: flessibilità energetica dell’edificio, considerando anche reti di teleriscaldamento e teleraffrescamento.
Dato da caratteristiche termo-igrometriche dell’aria, rumorosità e illuminazione degli ambienti.
Facilità d’uso: semplificazione dell’utilizzo dell’edificio grazie a funzioni Smart Ready e risparmiando funzioni manuali.
Benessere e salute: benessere e la salute degli utenti.
Informazioni per l’utente: fornitura di informazioni sui servizi all’utente.
Manutenzione e previsione dei guasti: rilevamento automatico dei guasti.
Le macro-categorie di valutazione dello Smart Readiness Indicator
Lo Smart Readiness Indicator valuta quindi tre macro-categorie:
- Risparmio energetico: efficienza dei sistemi e capacità di ottimizzazione.
- Flessibilità energetica: capacità di interagire con la rete elettrica ed eventuali reti di teleriscaldamento e/o teleraffrescamento
- Comfort: qualità dell’ambiente interno per gli occupanti.
L’indice dà quindi una valutazione a ogni coppia servizio/criterio esprimendola in percentuale: 0% sistema privo di automazione, 100% sistema completamente smart.
Come visibile dalla schermata seguente ogni servizio ha un peso per ogni dominio e tutti insieme contribuiscono alla definizione del parametro Smart Readiness Indicator.
Come vengono classificati i servizi nello Smart Readiness Indicator
Ogni servizio viene valutato per ogni dominio con una scala di prontezza che va da 0 a 4:
- Livello 0: servizio assente o non smart, ad esempio termosifoni senza termostati per il riscaldamento o illuminazione con interruttori on/off tradizionali;
- Livello 1: sistema con regolazione manuale o programmata, ad esempio termostati manuali per il riscaldamento e timer con programmazione oraria per le luci;
- Livello 2: sistema con regolazione reattiva (risponde a eventi), ad esempio sensori che rilevano la temperatura e che modulano il riscaldamento in base alla presenza delle persone, modulazione dell’illuminazione in base a luce esterna e presenza delle persone, ventilazione che modula in assenza di persone, impianti di condizionamento che si spengo se rilevano finestre aperte, schermature solari che entrano in funzione in presenza di forte irraggiamento;
- Livello 3: sistema con controllo predittivo (anticipa le esigenze), ad esempio sistemi che utilizzano previsioni meteo e algoritmi di apprendimento delle abitudini degli utenti per anticipare i carichi termici necessari o modulare l’intensità luminosa delle lampade in base alla previsione di luce naturale, modalità di preriscaldo dell’edificio prima dell’arrivo degli occupanti;
- Livello 4: sistema con ottimizzazione avanzata e interazione con la rete con funzionalità come peak shaving (riduzione automatica dei picchi di consumo), Vehicle-to-Grid ovvero utilizzo delle batterie dei veicoli in carica per stabilizzare la rete e storage management, cioè, coordinare l’accumulo di energia con la produzione fotovoltaica e i carichi interni per ottimizzare l’efficienza.
Il calcolo dello Smart Readiness Indicator avviene facendo una sommatoria di tutti i servizi valutati secondo il loro livello di intelligenza e il peso specifico di ciascun dominio.
Benefici del Smart Readiness Indicator
I vantaggi dell’implementazione di sistemi di automazione avanzati che comportino alti valori di Smart Readiness Indicator sono molteplici e ricadono su più parti in gioco:
- i proprietari di immobili hanno un immobile dall’alto valore immobiliare, con bassi costi operativi e che può più facilmente accedere a incentivi e finanziamenti;
- gli occupanti possono usufruire di un edificio ad alto livello di comfort mentre la collettività tutta può beneficiare di edifici che aiutino la stabilità della rete elettrica (in futuro sempre più sollecitata all’aumentare dei carichi e della penetrazione di fonti intermittenti e aleatorie come le rinnovabili).
Lo Smart Readiness Indicator è destinato nei prossimi anni a diventare un nuovo strumento di valutazione degli edifici e con esso vedremo anche la nascita di nuove figure professionali (i valutatori SRI, che dovranno essere formati appositamente per condurre le valutazioni); tutti, dai proprietari di immobili a progettisti di sistemi BEMS passando per tecnici di redigeranno APE saranno coinvolti in questo nuovo strumento che spingerà l’efficienza energetica a un livello superiore portando gli edifici da entità prevalentemente statiche a entità sempre più dinamiche e intelligenti.
Per maggiori informazioni riguardanti lo Smart Readiness Indicator contatta il nostro team Enertech Solution.


